domenica 9 settembre 2018

Blogtour "La luce che resta" di Evita Greco - Rapporto genitori / figli


Buona Domenica miei adorati lettori! Oggi ho l'onore e il piacere di partecipare a questo Blogtour dedicato a un romanzo di cui ho terminato la lettura proprio ieri. Un libro molto intenso e forte, potente e che mi ha davvero colpito al cuore. Sto parlando de “La Luce che Resta” di Evita Greco, edito da Garzanti e in uscita il 12 Settembre! In questa mia tappa vi parlerò della rapporto tra i genitori e figli; un argomento importante nel romanzo. Ringrazio Sara del blog "Il diario di un sogno" per aver organizzato tutto e avermi coinvolta! Bando alle ciance e cominciamo!


Anche il cielo più scuro nasconde un raggio di sole.
Il paesaggio scorre veloce al di là dei grandi finestrini. Come ogni giorno, Carlo è sul treno. Non è lì per andare al lavoro. È lì per seguire sua madre. Nel breve spazio che intercorre tra una fermata e l’altra del convoglio regionale, Filomena rivive il ricordo che le è più caro: un viaggio in moto, con il vento tra i capelli, stretta a quello che sarebbe diventato l’uomo della sua vita. Carlo è lì per proteggerla, per prendersi cura di lei. Come lei non è mai riuscita a fare con lui, ma come lui fa da sempre. Come si è ripromesso di fare sin da quando era bambino. Come fa ancora oggi, trent’anni dopo: la sua vita è come bloccata, frenata dal legame, troppo stretto, con la madre. Troppo radicato nelle pieghe del tempo. Fino al giorno in cui, su quel treno, Carlo incontra una donna, Cara, e la sua bambina. Qualcosa di magico le unisce. Un linguaggio unico, fatto di storie raccontate, di risate, di gesti semplici, di allegria. Tutto ciò che Carlo non ha mai vissuto, e che fa nascere in lui il desiderio di far parte di quell’amore, di riceverne anche solo un piccolo pezzo. Perché anche un piccolo pezzo può essere sufficiente. A mano a mano che i due si avvicinano, in Carlo riaffiorano sentimenti dimenticati da tempo. Sentimenti difficili da ascoltare o da negare. Eppure, proprio grazie alla dolcezza di Cara e di sua figlia, Carlo fa finalmente i conti con sua madre. Con l’infanzia che l’ha fatto diventare l’uomo che è ora. Con i suoi pregi e i suoi difetti. Ma soprattutto scopre un segreto sepolto nel passato della sua famiglia. Un segreto che, come una crepa, aprirà un varco nella sua anima per permettere alla luce di penetrarvi ancora.

Edizioni: Garzanti
Prezzo: 17.90
Genere: Narrativa contemporanea
Autrice: Evita Greco
Pagine: 288
Uscita: 12 Settembre 2018


«La verità è che io non sono pronta. È come se ognuno di noi fosse fatto di pezzi da dover tenere insieme. Poi a un certo punto ci si accorge che forse qualche pezzo manca. E lo si va a cercare. Tu sei il pezzo che mi manca. Voglio che tu sappia che, se anche forse non sono pronta per essere una madre perfetta, sono pronta per fare spazio al pezzo che sei tu. Sono pronta per spostare tutti gli altri, in modo tale che tu possa essere tu.»
Nella storia abbiamo due tipi di rapporto: da una parte quello tra Carlo e Filomena: abbastanza Complicato, poiché ella soffra di Disturbo bipolare, causato soprattutto da una depressione post-partum e della perdita della sua prima bambina, Diamante, nata morta. Nella donna, a causa di questo enorme trauma, si è spezzato qualcosa che era già in procinto di rompersi in lei. Dopo aver avuto Carlo, ha cominciato ad aver paura che potesse sparire anche lui, non giudicandolo sano o anche anormale. Questa donna ama suo figlio intensamente, ma la sua mente chiaramente non funziona e se Marco, suo marito, lo ha accettato, Carlo invece no. 
“L’unico modo di rimettere i pezzi a posto era stare con il suo bambino, con lui soltanto, senza nessuno che la controllasse, senza nessuno troppo attento a non farla stancare, a non farle fare niente.”
La sua vita ruota praticamente intorno all'occuparsi della madre, che ogni tanto esce di nascosto e sale su uno specifico treno: il 12047. Lui la segue da lontano, senza farsi vedere finchè non è il momento di riportarla a casa. Questo giovane uomo non si è dato nessuna possibilità di vita alternativa, nemmeno di crearsi una sua personalità, possiamo dire. È diventato avvocato come suo padre, ma in ufficio non ci va quasi mai. Il suo unico pensiero è evitare che il padre metta Filomena in una struttura protetta, dove chiaramente sarebbe assistita. Carlo tutto questo non riesce a comprenderlo soprattutto per il fatto che non sa tutta la situazione: non gli è stata spiegata per proteggerlo, così come lui vuole proteggere la madre da qualcosa che potrebbe aiutarla ma anche no. I due hanno un rapporto intenso, travolgente, potente. Con suo padre invece è quasi freddo, distaccato, non sapendo tutto ciò che Marco, suo padre, ha fatto per tenerlo al sicuro, forse anche sbagliando. Dopo tutto i genitori sbagliano, nessuno è perfetto. E lo sa bene Cara, la cui vita si incrocia con quella di Carlo sul treno 12047. È una ragazza madre, innamorata di sua figlia Vita in maniera intensa e meravigliosa. Una donna sola, senza nessuno che l’aiuti davvero, con un lavoro precario e un dottorato da conseguire.
Il rapporto che ha con sua figlia è qualcosa di unico: per la bambina, la sua mamma è il centro del suo universo, così come per Cara lo è Vita. Le fa continue foto per non perdersi nulla della sua crescita, le sta cucendo una coperta fatta con pezzi di stoffa che rappresentano un ricordo importante della loro vita. Un rapporto meraviglioso, tenero e intenso, come dovrebbe essere quello tra madre e figlia.
“Vita è il suo unico orizzonte, l’unico possibile, l’unico per cui è stata fatta. Anche se deve ripetersi  ogni volta che è sua madre. Anche se crede sempre di sbagliare, anche se non si è mai sentita adatta a meritare il privilegio di essere la persona che guiderà quella bambina attraverso il mondo: è sua madre. Vita è la sua quota di irreversibilità e lei la sua."
Due rapporti, due intensità diverse, questo è ciò che ho percepito. Filomena ama Carlo con tutta sé stessa, nonostante la sua mente non funzioni come dovrebbe. Marco vuole bene a Carlo più di qualsiasi altra cosa, vorrebbe che si costruisse la sua vita senza farla ruotare intorno alla madre, che chiaramente ha bisogno di aiuto. Carlo ama sua madre intensamente, spinto anche un po’ dal senso di colpa, credendosi responsabile del suo stato. Cara ama Vita semplicemente come una madre dovrebbe amare la sua bambina.
Storie che fanno riflettere, emozionare, commuovere, che arrivano dritte al cuore. Una lezione su come un genitore può amare il proprio figlio fino quasi a soffrirne. E di come i figli dovrebbero amare i propri genitori, senza però sacrificare il proprio futuro. Se c’è una cosa che ogni madre e padre vogliono è che il proprio figlio abbia la sua vita, che la viva fino in fondo, che si costruisca un mondo e una famiglia tutti suoi. Senza però mai dimenticare il loro amore e tutto ciò che sono stati.
Io la penso così e voi?


Non perdete nessuna tappa!!!

Appuntamento a domani sul blog "Sognando dietro ai libri", che ci parlerà di Responsabilità e Sogni!! Non perdetela!!




Alla prossima!!






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